07 novembre 2010

Applicazioni mobile, made in Africa


Secondo uno studio della International Telecommunication Union, l’Africa è il continente più 'sconnesso' al mondo: linee telefoniche e collegamenti Internet sono rari e solo il 5 per cento degli africani accede alla Rete. Eppure, lo stesso report conferma che negli ultimi anni gli abbonamenti per cellulari sono aumentati del 50 per cento l’anno, più rapidamente che in qualsiasi altra parte del pianeta.

Mentre gli sviluppatori americani ed europei competono nella produzione di frivole applicazioni per gli ultimi congegni mobile, quelli africani pensano ad ‘app’ di utilità sociale che possono funzionare su telefonini da meno di 20 euro e senza connessione. Hanno pensato a dei semplici servizi a base di SMS. Essenziali, ma pratici e vantaggiosi. Ecco qualche esempio.



Gli agricoltori africani spesso non sanno che prezzo chiedere per i loro prodotti e non conoscono le condizioni del mercato locale. Di conseguenza non sanno regolare la produzione e sono spesso vittime di truffe. Amos Gichamba, un ragazzo di 26 anni, ha pensato a loro: grazie alla applicazione da lui creata, un contadino può inviare una domanda via SMS a un computer che, riscontrando la richiesta con un database aggiornato sulle condizioni dei mercati agricoli dell’area, risponde con un messaggino.


Ory Okolloh, 32 anni, ha sviluppato un’app dopo le ultime violente elezioni in Kenya. Ushahidi è una piattaforma internazionale che raccoglie le testimonianze via SMS, MMS o e-mail di chi si trova in un’area di crisi, monitorando e aggregando informazioni anche attraverso l’uso di Google Maps. È stato molto utilizzato nei giorni post-terremoto ad Haiti e durante le inondazioni in Pakistan, sia da chi aveva bisogno di aiuto che dai soccorritori.

Altri esempi sono un servizio via SMS che, grazie ai sensori posizionati in certi laghi e fiumi, aggiorna i pescatori locali sullo spostamento di banchi di pesci, oppure mappe MMS di aree e quartieri che Google Maps non ha ancora coperto. Per coloro che non sanno leggere e scrivere, ci sono anche delle iniziative diverse, come una serie di call-center automatizzati che aggiornano gli agricoltori sulle malattie vegetali e del bestiame presenti o meno nella loro area.

Fonti: Fastweb



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