16 marzo 2015

Café Neo: lo Starbucks d’Africa?

Al bancone, uomini in giacca e cravatta ordinano cappuccini da portare via. Sessioni di brainstorming si tengono sui divani confortevoli, dove siedono giovani armati di portatili e di frappuccini.

A New York, Londra o Parigi sarebbe una scena normale. Ma questo café si trova a Lagos, la città più grande della Nigeria, dove fino a poco tempo fa era praticamente impossibile trovare un espresso decente.

Café Neo è stato creato dai fratelli Ngozi e Chijoke Dozie pensando proprio ai nigeriani rimpatriati, sapendo che gli anni trascorsi all’estero trasformano i modi di vivere, i gusti e le aspettative di chi viaggia e poi torna in patria.


I fratelli sperano di conquistare le maggiori città d’Africa con il loro caffè 100% africano, prima dell’arrivo di multinazionali, in primis la Starbucks. Molte catene americane come la KFC e la Domino’s Pizza sono sbarcate in Nigeria, ma il gigante del caffè – nonostante abbia più di 20.000 locali in 65 Paesi in giro per il mondo – è completamente assente dall’Africa sub-sahariana.

Al momento, Neo ha tre café a Lagos e uno a Kigali. Nel corso del 2015 aprirà altri 2 locali nella metropoli nigeriana, mentre un piano di espansione nel resto del continente è in fase di sviluppo.



Una delle chiavi del successo di Neo è il caffè che serve: arabica dal Rwanda. Vende un caffè africano al 100%, mirato al consumatore africano. L’obiettivo è quello di creare una catena che unisce le comunità e favorisce l’innovazione e la creatività; di diventare quel brand che offre uno spazio dove chi ama il caffè può incontrare altre persone, scambiare idee e creare grandi progetti insieme.

Come spiegano i fondatori nel loro sito, nella lingua Tswana la parola ‘neo’ significa ‘dono’, mentre in latino vuol dire ‘nuovo’… quindi la loro iniziativa è un nuovo cammino, un nuovo approccio che permette agli africani di raccogliere un dono offerto dalla loro terra e di bere il caffè prodotto localmente, invece di esportare i chicchi per poi importare un prodotto di qualità mediocre.

Café Neo celebra il ritorno del caffè alle sue radici africane, una tazzina alla volta.

02 gennaio 2015

India: l'app che aiuta le donne in pericolo

Foto da 'Business School for Rural Women in India'

Il 2015 inizia con un’ottima notizia che arriva dall’India: la polizia di New Delhi ha lanciato una nuova applicazione che contribuisce alla sicurezza delle donne nella capitale.

L’app si chiama Himmat, che significa coraggio, ed è stata presentata al pubblico il 1mo gennaio 2015 dal Ministro dell’Interno, Rajnath Singh.

Ma come funziona? 

  • Basta scaricare l’applicazione e registrarsi, specificando nome e cognome, numero di telefono e almeno 3 numeri di persone care da contattare in caso di emergenza. 
  • In una situazione di pericolo, la donna può attivare l’app scuotendo il telefonino, oppure schiacciando l’icona apposita o pigiando velocemente 5-6 volte il bottone di accensione. 
  • Il telefonino invierà un SMS di allerta ai contatti e alla centrale di polizia, che riceverà anche 30 secondi di audio e video registrati dal cellulare a partire dall’attivazione, e la posizione esatta di chi lancia l'allarme


Al momento si tratta di un’app in versione beta, quindi ancora in via di sviluppo e che verrà migliorata sempre di più, oltre che resa disponibile per più sistemi operativi. Infatti, al momento è utilizzabile solo su cellulari Android, che sarebbe il sistema più utilizzato dalle donne nel Paese.

In India, sia le città che i villaggi sono teatro di numerose aggressioni sessuali. Speriamo che l’app sia un successo e che altri dipartimenti di polizia, sia in zone urbane che rurali, proporranno iniziative simile per proteggere le proprie cittadine.