Nonostante il devastante terremoto del 2010 e la povertà fisica, la gioventù haitiana si esprime riccamente attraverso l'arte, in particolare tramite la pittura.
L'organizzazione APROFISA (Association pour la promotion de la santé intégrale de la famille) si impegna nella promozione dei diritti umani. Dal 2009 sostiene un programma artistico-culturale a Carrefour-Feuilles, uno dei quartieri più poveri di Port au Prince.
Ogni giorno, una settantina di giovani dagli 8 ai 20 anni visitano l'atelier messo a disposizione da APROFISA. Non solo per imparare a disegnare e pitturare, ma anche e soprattutto per potersi esprimere, distrarre e divertire in una comunità pacifica.
Lo studio consiste di due semplici stanze in mattoni nudi senza intonaco. A volte, alcuni artisti haitiani donano un po' del loro tempo per insegnare tecniche di pittura e scultura, e per condividere le loro esperienze.
Molti dei quadri che prendono vita in questo atelier sono sorprendentemente belli e di alta qualità. Vengono spesso esposti nelle mostre artistiche locali, e hanno attirato l'attenzione di alcuni media internazionali.
Seduta nell'atelier e circondata dai quadri, Roseanne, direttore del programma artistico (oltre che infermiera e leader della comunità locale), commenta così la situazione in Haiti:
L'organizzazione APROFISA (Association pour la promotion de la santé intégrale de la famille) si impegna nella promozione dei diritti umani. Dal 2009 sostiene un programma artistico-culturale a Carrefour-Feuilles, uno dei quartieri più poveri di Port au Prince.
Ogni giorno, una settantina di giovani dagli 8 ai 20 anni visitano l'atelier messo a disposizione da APROFISA. Non solo per imparare a disegnare e pitturare, ma anche e soprattutto per potersi esprimere, distrarre e divertire in una comunità pacifica.
Lo studio consiste di due semplici stanze in mattoni nudi senza intonaco. A volte, alcuni artisti haitiani donano un po' del loro tempo per insegnare tecniche di pittura e scultura, e per condividere le loro esperienze.
Molti dei quadri che prendono vita in questo atelier sono sorprendentemente belli e di alta qualità. Vengono spesso esposti nelle mostre artistiche locali, e hanno attirato l'attenzione di alcuni media internazionali.
Seduta nell'atelier e circondata dai quadri, Roseanne, direttore del programma artistico (oltre che infermiera e leader della comunità locale), commenta così la situazione in Haiti:
“Guardo tutti questi disegni prodotti nel nostro studio e penso a quelli che vengono a dirci che l'Haiti è il Paese più povero dell'emisfero occidentale. Odio sentire questa cosa. C'è così tanta ricchezza qui. Se avessimo centri culturali ed educativi in ogni baraccopoli, sai come potremmo migliorare la situazione! Cultura e cittadinanza... Se i giovani venissero e parlassero della violenza e dei problemi che affrontano ogni giorno, a voce o tramite l'arte, potremmo avere un Paese molto diverso. Poter esprimere la propria opinione su certe questioni e discuterne con gli altri è molto importante.”
Fonte: LAB Latin American Bureau
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